Dal primo gennaio 2017 in Italia avrebbe dovuto essere attivo il bonus "Mamma domani", o semplicemente "bonus mamma": 800 euro una tantum destinati a tutte le donne che partoriranno o che adotteranno un figlio nel corso del 2017. Come ha raccontato ieri un'inchiesta di Repubblica, a quasi tre mesi dall'inizio dell'anno il bonus mamma non esiste...
Vi è una loquacità che non dice nulla e vi è un silenzio che dice molto
Salvo Moschetto blog
Alitalia rischio estinzione

"Il nostro è un piano forte e sostenibile che ha come obiettivo primario la sopravvivenza della compagnia", ha sottolineato Ball dopo l'incontro con una cinquantina di persone - racconta il cronista de Il Messaggero - stipate nel salone del Ministero dello Sviluppo, tra sindacalisti della pletora di sigle, rappresentanti del governo, azionisti. Ma la proposta di Ball corrisponde davvero a un aut-aut drammatico, a un prendere o lasciare senza alternative.
Servono 400 milioni di euro freschi entro fine mese altrimenti non ci saranno più soldi per far volare gli aerei e pagare gli stipendi, con Etihad disposta a mettere i suoi 200 (detiene il 49% della società) e le banche che invece non hanno più intenzione di buttare risorse nel pozzo di San Patrizio di Alitalia. Per questo si insiste ancora nota Il Sole 24 Ore - benché lo Statuto lo vieterebbe - di un coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti come garanzia pubblica.
«Ora dobbiamo sopravvivere - ha spiegato il top manager rivolto ai ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio e ad una schiera infinita di sindacalisti - per questo bisogna arginare le low cost, tagliando le spese. Poi ripartiremo e cresceremo». La linea è nota. Contiene la richiesta implicita all'esecutivo di riequilibrare, diminuendoli, i privilegi di Ryanair e Easyjet, che stanno letteralmente soffocando Alitalia sul corto e medio raggio. O quanto meno quella di non intralciare il cammino verso una sforbiciata sostanziosa, almeno il 30%, ai salari di hostess, steward, impiegati e piloti. Da realizzare subito. Prima che proprio le low cost, che hanno spese complessive del 40% inferiori, si prendano tutto il mercato domestico e una parte di quello europeo dell'ex vettore nazionale. Anche il presidente in pectore Luigi Gubitosi, che presto avrà pieni poteri, non è andato leggero: «Non siamo Lufthansa e abbiamo poco tempo per chiudere questa trattativa. Bisogna che tutti riconoscono che abbiamo una struttura dei costi non sostenibile. No quindi ai soliti rituali sindacali». (Umberto Mancini, Il Messaggero)
Ultimi post nel nostro blog
Leggi le novità di questa settimana
Permessi retribuiti nella Pubblica Amministrazione, arriva il vademecum per dissipare ogni dubbio. Compresi quelli sui permessi previsti dalla legge 104 del 1992 per la tutela dei disabili e di chi li assiste.
Che la legge sia uguale per tutti.Perego chiusa, Littizzetto osannata. Donne Est ed Ipocrisia Rai
Luciana Littizzetto oscena ed applaudita, Paola Perego ironica ma chiusa. Le donne dell'Est di Paola Perego turbano i dirigenti della Rai, le oscenità della "comica" sabauda sono considerate forme d'arte sublime. Quanta ipocrisia in mamma Rai che ha da deciso di cancellare la trasmissione "Parliamone Sabato". Il programma aveva proposto una...
Breaking News Cronaca

Bonus mamma da 800 euro
Ci sarà anche il bonus mamma da 800 euro per i bimbi nati in questi mesi, ma non valgono poi così tanto se si considera che crescere un neonato nel suo primo anno di vita costa tra i settemila e i quindicimila euro. Le stime sono quelle di Federconsumatori, che hanno analizzato nel dettaglio tutte le principali voci di spesa per un neonato. Spese aumentate dell'1,1 per cento rispetto al 2016.
Quasi riprendendo il famoso "Fertilty day" indetto dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin nella speranza di sensibilizzare sul tema della denatalità, Federconsumatori fa notare che un fattore che incide senza dubbio sulla scelta dei giovani (e meno giovani) di fare figli è il fattore economico, in tempi di crisi soprattutto.
"Come denunciamo da anni", dicono i consumatori, "crescere un figlio è una scelta estremamente impegnativa, non solo ovviamente dal punto di vista umano, ma anche economico. L'elevato tasso di disoccupazione giovanile incide in maniera determinante su tale scelta, costringendo molte coppie a rimandare o a rinunciare ad avere figli fino a quando la loro condizione economica non si stabilizzerà".
Dallo studio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi emerge che tale costo varia da un minimo di 7.072,90 ad un massimo di 15.140,76 euro, con un aumento medio dell'1,1% rispetto al 2016.

Mail e password
Secondo il Dipartimento di Giustizia americano che ha accusato due hacker russi, molte persone sono ancora poco avvezze a prendere le adeguate precauzioni per la sicurezza delle proprie e-mail e spesso gli hacker ne approfittano. Sotto accusa sono finiti due agenti del FSB, Servizio di Sicurezza Federale della Russia, e due hacker che probabilmente hanno collaborato per accedere a 500 milioni di account di utenti Yahoo. Gli hacker russi non hanno avuto troppe difficoltà a entrare, anche nelle caselle appartenenti a funzionari governativi o dirigenti di spicco.
Qui di seguito, le regole per salvaguardare il proprio account.
STESSA PASSWORD PER PIU'ACCOUNT - Molti furti online avvengono perché si utilizza la stessa password per e-mail, social, conti bancari; se viene compromesso uno di questi servizi, gli altri diventano tutti vulnerabili. Per evitare il problema, un modo semplice è quello di avere una password semplice da ricordare ma per ogni account aggiungere lettere o numeri diversi. Se la password di base, ad esempio, è "grandesurfista2017" potete aggiungere "grandesurfista2017Y" per Yahoo e "grandesurfista2017G" per Google.
E' un livello base di protezione che aiuta a tenere alla larga gli hacker.
L'AUTENTICAZIONE E' UN MUST - Un'altra forma di difesa è in due o più fattori di autenticazione, la verifica in due passaggi (detta anche autenticazione a due fattori): è una funzione che associa un codice di sicurezza recapitato via sms sul cellulare. E' ormai molto diffuso su molti account e-mail e social. Anche se gli hacker riescono a ottenere la password, per entrare hanno bisogno del codice inviato via sms sul vostro cellulare, di conseguenza il rischio di subire accessi non autorizzati è drasticamente ridotto.
PAROLE CHIAVE - Secondo l'accusa, gli hacker russi hanno cercato gli account di posta elettronica con parole chiave come "password" per trovare quelle degli account di altre persone; hanno cercato anche "carta di credito" o "visa", tra gli altri termini. Quindi, prima di utilizzare parole chiave comuni, che possono diventare una road map per gli hacker e fornire informazioni sensibili, pensateci due volte e non salvate mai le password nelle vecchie e-mail.

Prove di intesa tra Mediaset e Telecom per portare il calcio in tv
Mediaset e Telecom potrebbero trattare per partecipare insieme all'asta per i diritti televisivi della Champions League e della Serie A 2018-2021. Lo scrive il quotidiano La Repubblica in un articolo firmato da Sara Bennewitz. Secondo quando è stato possibile ricostruire, sia l'incumbent della telefonia che il Biscione sarebbero intenzionati a stringere una partnership sul calcio che garantirebbe di rastrellare clienti da portare da un lato su Tim Vision e dall'altro, ovviamente, su Premium.
Problema: il primo azionista di Telecom è Vivendi che possiede poco più del 24% della compagnia telefonica. Come è arcinoto, tra Fininvest e i francesi non c'è un grande rapporto dopo la chiusura unilaterale dell'accordo che prevedeva il passaggio di Premium sotto bandiera transalpina e uno scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset.
"Certo - scrive Rep - tra Vivendi, azionista di Telecom, e Fininvest non corre buon sangue, ma nei prossimi mesi si deciderà comunque il futuro di alcuni contenuti cruciali per telefoni e tv, per lo streaming da Internet e per il digitale. Premium per un verso e Tim Vision per un altro hanno bisogno del calcio per attirare clienti, ma non hanno e non possono spendere le cifre delle ultime aste. Un'apertura c'è sia da parte di Pier Silvio Berlusconi sia da Flavio Cattaneo. E potrebbe tradursi in un accordo preventivo ai piani bassi delle due aziende", scrive il quotidiano diretto da Mario Calabresi.
Intanto però ieri proprio da Pier Silvio Berlusconi non sono arrivate parole al miele per Vivendi: "Banalmente non sta andando", ha detto l'ad del Biscione, "abbiamo a che fare con qualcuno che ha rotto un contratto molto importante per Mediaset e per Vivendi. Mediaset, per l'interesse degli azionisti deve essere risarcita per il danno grandissimo che gli è stato fatto", ha spiegato. Ma non è detto che ciò che le eventuali colpe di Vivendi debbano ricadere su Telecom.

YouTube censura video sui gay
YouTube censura i video che trattano, anche solo lontanamente, tematiche legate al mondo omosessuale o Lgbt (lesbo, gay, bisessuale e transessuale) in generale, comprese interviste e video musicali di popstar come Katy Perry e Lady Gaga. E viene sommerso di critiche.
La vicenda, spiega il sito Gay.it, risale ad alcuni giorni fa, quando qualcuno si è accorto che se sul computer è installato il "filtro famiglia" non vengono visualizzati contenuti che trattano la tematica omosessuale. Un filtro che oscura anche videoclip di matrimoni gay, racconti di coming out, interviste e testimonianze, oltre a video musicali di artisti come Lady Gaga, Mariah Carey, Miley Cyrus, Katy Perry, Kylie Minogue, Nicki Minaj, Christina Aguilera.
In breve parte la mobilitazione, sotto l'hashtag #YouTubeIsOverParty. E alla fine il portale di Google prova a replicare così:
"Siamo molto orgogliosi di rappresentare la comunità LGBTQe tante altre voci nella nostra piattaforma. L'intento della modalità limitata è quello di filtrare i contenuti per adulti per quella piccola percentuale di utenti che desiderano vivere un'esperienza più spinta. Ci dispiace per la confusione che questa modalità ha causato, stiamo esaminando tutte le vostre preoccupazioni. Noi accettiamo i vostri consigli e la vostra passione per trasformare YouTube in una comunità inclusiva, variegata e vibrante".

Francia, si licenzia per assistere il figlio malato: la solidarietà dei colleghi
Sorridere nel dolore. Un papà francese oggi sa di avere dei colleghi modello. Persone immense che lo hanno aiutato ad affrontare un momento difficile. L'uomo, residente a Coudekerque-Branche, comune nel nord della Francia, deve dedicare gran parte della sua giornata al figlioletto, affetto da una grave e rara patologia, e per questo ha deciso di licenziarsi dal posto di #Lavoro. Il papà triste lavora a tempo pieno in un call center, alla CapDune, ma la patologia del figlio lo porta a stare lontano dal lavoro. I colleghi, però, gli hanno fatto un bel regalo.
La consapevolezza di restare disoccupato
La solidarietà dei colleghi è determinante quando si lavora. Quando si è in armonia con gli altri, all'interno di un contesto lavorativo, la qualità della vita migliora. Lo sa bene un videoterminalista che lavora in un call center francese. A causa della rara patologia che ha colpito il figlio, l'uomo aveva deciso di allontanarsi dalla sua azienda, cosciente del fatto che, in futuro, sarebbe rimasto disoccupato. I colleghi della CapDune, allora, si sono messi d'accordo ed hanno rinunciato al loro congedo, mettendolo a disposizione del dipendente sventurato. Questo ha ottenuto così un anno di congedo. Ora potrà accudire tranquillamente suo figlio, visto che non rischia di perdere il posto di lavoro. Un bel gesto quello dei lavoratori della CapDune.
Ora potrà dedicarsi sempre al figlio malato
Una storia con un lieto epilogo. Una storia che vede protagonisti un papà che decide di licenziarsi per assistere il figlio malato e un gruppo di lavoratori che rinunciano al congedo per non far perdere il posto di lavoro al collega. Eppure quest'ultimo non aveva mai detto a nessuno che suo figlio era malato, comportandosi sempre con estrema discrezione. Grazie a una legge francese, approvata nel 2014, e alla solidarietà dei colleghi, un lavoratore beneficerà di un congedo della durata di un anno. Poi si vedrà. L'uomo si è commosso, dicendo che la sua azienda è proprio una grande famiglia. 'Ora posso dedicarmi davvero a mio figlio', ha affermato il francese ai microfoni di La Voix du Nord
Breaking News Telecomunicazioni

Gli utenti potranno presto ricaricare le loro utenze mobile direttamente da un app
I clienti Satispay, prossimamente, potranno effettuare le ricariche telefoniche direttamente dal proprio smartphone, con la semplicità, sicurezza, velocità che caratterizza da sempre il servizio. Questa opportunità è possibile grazie all'arrivo di Satispay sulla piattaforma Paymat di SNAITECH. Con Satispay, il processo di acquisto dei servizi a valore aggiunto Paymat è rapido ed intuitivo. Per effettuare una ricarica, basterà accedere alla sezione dedicata, che comparirà nell'app, selezionare l'operatore, l'importo desiderato (a partire da 5 euro) ed il numero del destinatario (il proprio o qualsiasi altro numero si desideri ricaricare).
Le ricariche tramite l'app Satispay si possono effettuare su: TIM, Vodafone, Wind, H3G, Fastweb, Tiscali e PosteMobile. Satispay, si ricorda, è un servizio di mobile payment che consente ai propri utenti di scambiarsi denaro attraverso un network alternativo alle carte di credito e debito. Disponibile per iPhone, Android e Windows Phone, può essere utilizzato da chiunque abbia un conto corrente bancario. La piattaforma Paymat, che oggi conta una rete di oltre 7000 punti vendita affiliati in tutta Italia, consente invece la gestione di un articolato sistema di ricariche (telefoniche, TV, carte di credito prepagate, gift card) e l'apertura e il deposito di conti di gioco SNAI.
Breaking News Tecnologia

Spotify cambierà, nuovi album solo agli abbonati
Spotify sarebbe in procinto di cambiare una delle sue principali caratteristiche, e cioè disponibilità di tutti i suoi 30 milioni di brani musicali sia agli utenti abbonati sia a quelli che non pagano ma accettano di guardare la pubblicità. Stando alle indiscrezioni riportate dal Financial Times e confermate da altre testate, la compagnia avrebbe acconsentito a riservare l'accesso ai nuovi album più importanti solo agli utenti paganti.
La novità rientrerebbe nell'ambito di un accordo con le principali case discografiche, che in cambio offrirebbero uno sconto sulle royalty pagate da Spotify. In base all'intesa, che potrebbe essere siglata nelle prossime settimane dopo mesi di trattative, alcune nuove uscite musicali sarebbero accessibili solo ai 50 milioni di abbonati di Spotify. Gli altri 50 milioni di utenti, che non pagano ma guardano gli spot, sarebbero esclusi per un arco predefinito di tempo.
L'accordo di licenza potrebbe aumentare l'appeal di Spotify in vista di un suo sbarco in Borsa, osserva il Financial Times.
Suona tuttavia come una resa della prima compagnia di musica in streaming alle etichette discografiche, che da tempo spingono per limitare il servizio gratuito di Spotify poiché meno redditizio degli abbonamenti. Apple Music, primo inseguitore di Spotify con oltre 20 milioni di abbonati, non offre musica gratuitamente.

Salvo Moschetto
Telecomunicazioni
